Un mondo green

VERSO UNA TRANSIZIONE AMBIENTALE

Il settore edilizio è fortemente responsabile del consumo energetico, contribuendo mediamente all’utilizzo di fonti energetiche tradizionali intorno al 40%. 

L’attuale modello di uso delle risorse ha necessariamente l’obbligo di orientarsi verso una dimensione di sostenibilità e di rispetto che deve interessare tutto il sistema produttivo nonché lo stile di vita di tutti. 

Le materie prime e seconde dovrebbero essere pensate per essere riutilizzate al termine del loro ciclo di vita e le materie prime di origine petrolchimica  devono essere banditi a favore di materie prime rinnovabili e naturali superando i vecchi modelli produttivi industriali ad alto impatto ambientale. Deve essere favorito il riuso dei prodotti da costruzione e degli scarti, attraverso il riciclo dei materiali di demolizione.

L’utilizzo delle filiere rinnovabili dell’agricoltura e delle foreste, dovranno essere adeguatamente controllate. 

LA BIOEDILIZIA

Leroy Filon via Pexels

Al fine di aumentare la salubrità, il benessere fisico e psicologico negli spazi interni alle nostre abitazioni, si deve garantire, attraverso strategie progettuali per edifici pubblici e privati, che venga posta attenzione alla qualità dell’aria interna, all’acustica, all’apporto di luce naturale e al giusto ombreggiamento. 

In questa visione “verde” è opportuno l’incentivo di materiali da finitura di origine naturale di origine vegetale o minerale, lontani dall’utilizzo di quei prodotti di origine chimica che possano produrre emissioni inquinanti e che arrecano patologie umane, ancora non completamente conosciute e studiate. 

Al fine di ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento, gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, introdotti anche nei recenti dispositivi normativi (decreto rilancio) perché siano una vera opportunità socio-economica, dovranno essere realizzati prioritariamente con un forte approccio verso l’architettura bioecologica, se non vogliamo una riqualificazione energetica di edifici ricoperti con pannelli di sintesi che sicuramente creeranno una criticità per le future generazioni che oggi chiedono a gran voce un mondo più pulito. 

A questo proposito Alex ha aperto uno sportello 110% a cui i cittadini possono rivolgersi per essere consigliati nelle scelte progettuali opportune.

LA RESILIENZA DELLE CITTÀ

Chait Goli via Pexels

E’ indispensabile ripensare alla riorganizzazione degli aggregati urbani delle nostre città, con azioni di riqualificazione sostenibile e mitigazione delle isole di calore – gli scenari climatici saranno sempre più caldi – con la realizzazione di percorsi permeabili e l’implementazione di spazi verdi quali alberate, parchi urbani e giardini. 

Le città dovranno trasformarsi in modo resiliente, pronte ad affrontare i cambiamenti climatici con aree di drenaggio urbano, nuova forestazione urbana, recupero dei cortili e trasformazione di superfici cementate in permeabili e verdi, orti urbani, green roads.

Le città saranno collegate alle aree verdi con percorsi protetti per gli animali, che potranno attraversare anche le grandi vie di traffico senza pericolo con ponti verdi o sottopassaggi.

Si dovrà bloccare del tutto il consumo di suolo, utilizzando aree dismesse e rifunzionalizzando gli edifici.

Il vivere condiviso sarà un modo per non lasciare case e appartamenti vuoti, cohousing,  abitazioni con aree comuni per rendere le persone anziane ancora utili nell’aiuto ai più piccoli, nella cura del verde e nei servizi alla comunità che a sua volta si prenderà cura di loro.